“Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete…”
Il 12 e 13 Maggio nella stupenda casa “Villa Immacolata” di Giulianova (Te), immersa in un parco grandissimo tra tanto verde e soprattutto con il mare che cullava il nostro silenzio, si è svolto il XLII° Incontro dei Responsabili, il quale ha visto molti nostri amici diventare Sentinelle e Testimoni… il Passaggio… Passare…
Questo incontro è stato molto breve come durata (appena un giorno e mezzo) ma molto intenso nella preghiera. Era stato chiesto espressamente nel precedente incontro dei responsabili invernale di avere più momenti nei quali poter ascoltare il Signore, e così abbiamo vissuto momenti di intensa spiritualità basati sul silenzio, sulla preghiera, e sulla riflessione. Il tema centrale sul quale Padre Francesco ha voluto mettere l’accento nella sua stupenda relazione è stato tratto dal Vangelo di Giovanni, cap. 21 versetti 1-19: “Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete …”
“Prendiamo il largo. Gesù è qui con noi, si è manifestato, si sta manifestando e soprattutto vuole manifestarsi ancora nel tempo che viviamo, con ciascuno di noi..” Molte volte nei nostri gruppi si ha paura di gettare le reti non guardando ciò che di buono si è fatto fino ad allora. Il verbo lamentare non deve appartenere al vocabolario del Tendopolista; non ci si lamenta… mai! Uno dei verbi che deve contraddistinguerci è GRIDARE! Gridare che: “il Signore è risorto e noi lo abbiamo incontrato”. E’ proprio questo il significato della Pasqua ed è quello che abbiamo ricercato in questo incontro attraverso il silenzio, sia per gioirne personalmente sia per donare ad altri questa meravigliosa esperienza.
Un aspetto importante che è venuto fuori durante la relazione è che nella vita personale e comunitaria, per farci accorgere della Sua presenza, della Sua manifestazione così determinante per la nostra vita, Gesù ci fa sperimentare il limite ed il fallimento dei progetti personali. Come gli apostoli che erano andati a pescare e non avevano preso nulla perché avevano risposto ad un invito di un uomo: “Vado a pescare…”. Andavano con un uomo e non con Colui che da senso alla vita. Allo stesso modo noi rispondiamo troppo spesso all’invito di un amico, di una persona che conosciamo e andiamo a pescare credendo che sia sufficiente; invece, come i discepoli.. quella notte non presero nulla!! Non si prende mai nulla quando si lavora con e solo per gli uomini. L’esperienza di un gruppo può iniziare per invito di un uomo ma è solo l’occasione. L’invito di un uomo è solo una voce dentro la quale ci poniamo in ascolto di un Dio più grande. Proprio quando siamo delusi dalle situazioni e dalle persone, inizia il vero cammino…
Dopo la relazione ci siamo recati dove ognuno riteneva più opportuno per fare silenzio dentro di se, meditando sulla relazione e sulla Parola del Signore… chi sul prato, chi su una panchina, chi all’ombra di un salice, chi passeggiando da solo. Il tutto scandito dal silenzio, perché è solo nel vero silenzio, quello del nostro cuore, che il Signore parla. Poi il pranzo, ovviamente da fare in silenzio (non ci siamo riusciti!! È proprio dura fare silenzio e lo abbiamo sperimentato!!) Nel pomeriggio è stato con noi Don Dino Liberatore, già relatore in Tendopoli nel 2005. Ci ha accompagnati per una parte del pomeriggio con una splendida catechesi, parlandoci e soprattutto ascoltandoci. Ci siamo interrogati sulle problematiche che ci troviamo ad affrontare nei nostri gruppi. Don Dino parla al cuore, è un uomo semplice e per questo grande. La sua conoscenza con Padre Francesco dura da molti anni, e si vede da come si intendono. Cristo – dice Don Dino – è semplice, non usa paroloni, non fa cose incredibili. Realizza l’impossibile con la semplicità del Suo Amore… basta piangersi addosso, dire sempre è colpa mia è colpa mia… si vive male così… così non si apre il cuore a Cristo…”
Dopo la catechesi siamo andati in chiesa per recitare il SS. Rosario animato dai nostri amici che dovevano fare il Passaggio. Abbiamo affidato alla Madonna le nostre paure, le nostre incertezze, i timori, le ansie e le insicurezze ma anche la speranza.. la speranza che abbiamo toccato con mano nella cerimonia della Domenica. Ragazzi che si commuovono perché sentono la chiamata a questo impegno nella Tendopoli è un qualcosa che fa venire la pelle d’oca. il Signore parlava ai loro cuori dicendo di non temere perché Lui è sempre con loro, è sempre con noi.
Allora forza… andiamo… saliamo sulla barca e prepariamoci a gettare le reti! Prepariamoci a vivere questa XXVII Tendopoli come coloro che rimettono la loro vita nelle mani di Colui che da senso alla vita.
Vi aspettiamo in Tendopoli!! DIO E’ GRANDE!!
Giacomo