Rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli".
Il Vangelo di Luca di questa domenica ci porta a riflettere sulla nostra condizione di Cristiani, sul nostro modo di essere testimoni del Risorto.
Quando Gesù esprime la sua richiesta: "La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe”, si riferisce ad ogni suo discepolo, infatti il brano non parla di apostoli, ma di 72 discepoli. Settantadue – 12 X 6-, dodici per indicare le tribù di Israele (quindi tutte) che moltiplicato per 6 sta ad indicare una quantità di discepoli molto numerosa.
Molto numerosa, molto più di quanto il semplice numero 72 vuole indicare: una numerosità straordinaria. Infatti Gesù pensava a tutti i suoi discepoli di ogni tempo e luogo, essi sono stati e sono, come noi, invitati a portare il lieto annuncio della salvezza rappresentata da Cristo.
Se il discepolo, il battezzato in Cristo, non è un annunciatore del Vangelo, cioè non ha una vita totalmente impegnata nella sequela di Gesù, è come il sale che non dà più sapore e una luce nascosta, non servono a niente.
Ovviamente non tutti siamo chiamati a fare i missionari itineranti o i preti, frati e monache, ma tutti siamo chiamati a testimoniare la nostra fede in Cristo in qualsiasi luogo noi viviamo e qualunque lavoro facciamo.
Ogni cristiano ha una sua funzione e un suo compito all’interno della comunità, della società, a prescindere dall’abito che porta, l’unico abito che conta è l’abito del battesimo, quello si che è fondamentale, poiché il battesimo ci innesta nel corpo di Cristo che è la Chiesa cioè il suo popolo. Dal momento del battesimo diventiamo cristiani, seguaci di Cristo, e la missione che il Signore affida a ciascuno di noi è quella di testimoniarlo, testimoniare cioè il suo amore per noi.
In questa missione la prima consegna è la preghiera, quella personale e quella comunitaria, perché aumenti la nostra fede e perché siano tante le vocazioni ad essere cristiani autentici.
La seconda è quella della semplicità, non abbiamo bisogno di niente oltre alla fede, a tutto il resto penserà il Signore.
La terza è quella della umiltà, l’unica gloria e gioia deve essere il Signore, perché noi siamo comunque “servi inutili” .
Chiediamo al Signore di rafforzare la nostra fede e di aiutare la nostra testimonianza, affinché anche noi siamo iscritti nel Libro della Vita.
Riccardo
Pillole di saggezza :
La Chiesa intera è missionaria; l’opera di evangelizzazione è un dovere fondamentale del Popolo di Dio. (Paolo IV)