Carissimo giovane della Tendopoli,
anche quest’anno ti consegno il cammino formativo. Accettalo come un dono da parte di chi ti vuole bene e desidera aiutarti nel viaggio verso la scoperta e l’incontro di Gesù. Te lo dono con il cuore e con la consapevolezza della mia povertà. Non ha nessuna pretesa di originalità, ma è solo uno strumento di lavoro. Accoglilo per quello che vuole essere: un dono.
Questo dono si intitola “ Vogliamo vedere Gesù”, e desidera essere un itinerario da percorrere non con il cervello ma con il cuore. Ti confesso che ho scritto questo cammino con l’animo pieno di amore e di trepidazione per te e per la Tendopoli. Sono certo che Dio compirà in te grandi cose anche con queste mie povere parole. A te dico, iniziando il viaggio, quello che mi ripeto ogni giorno: “sii forte e fatti animo, perché il Signore stesso cammina davanti a te; egli sarà con te, non ti lascerà e non ti abbandonerà; non temere e non ti perdere d’animo!” Ti chiedo, per assaporare la bellezza del cammino, di visitarlo con un amore creativo e una umiltà gioiosa.
E’ vero quello che dice papa Francesco: “Non è mai facile ascoltare. A volte è più comodo comportarsi da sordi, accendere il walkman e isolarsi da tutti. È così semplice sostituire l’ascolto con le e-mail, i messaggi e le chat, e in questo modo priviamo noi stessi di volti, sguardi e abbracci”. Ti prego quindi non leggere queste parole in modo frettoloso, ricorda che, si ascolta anche con lo sguardo, con il cuore e con l’intelligenza; vorrei tanto che in queste mie povere parole tu vedessi il mio volto, il mio sguardo, ma soprattutto il mio abbraccio.
Ti chiedo, inoltre, di metterti davanti a questo cammino con la consapevole fierezza di appartenere alla Tendopoli che ha bisogno della tua creatività. Ascolta con umiltà quello che Dio ti suggerisce e ricorda che solo un umile e sincero atteggiamento di servizio, impregnato di amore, può rendere gioiosa e fertile la nostra esperienza. Amare vuol dire ascoltare e servire in silenzio. San Paolo ci ricorda che; “Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna”.
Il cammino, come ben sai, primariamente non è finalizzato alla discussione o al confronto, ma a sostenerti e guidarti all’incontro con Dio. Queste parole non vanno lette ma meditate, non discusse ma vissute. Quindi è inutile dirti che prima di ogni incontro devi da solo, in silenzio, sintonizzarti su questa parola. Se non c’è questo esercizio, l’incontro diventerà una esibizione vuota di parole. Se il cuore non è aperto a Dio, è bene tenere la bocca chiusa.
Oltre a meditarlo nel silenzio, è bene condividerlo settimanalmente, con coloro che vivono il cammino della Tendopoli. Ti ricordo, a costo anche di scocciare, che la tua presenza o assenza nel gruppo non è indifferente. La compagnia delle persone che condividono il cammino dà gioia , l’assenza rende triste e crea scoraggiamento. Quindi sentiti responsabile del tuo gruppo.
Tutta la dinamica del cammino (questa che ti dono oggi è solo la prima parte) è sintetizzata nel grafico che sta nella pagina seguente e che viene spiegato subito dopo. Il cammino si propone di aiutarti a camminare per cercare, incontrare, accettare, seguire e vedere Gesù. Mi auguro che possa servirti per crescere nella fede e per vivere maggiormente l’appartenenza alla Tendopoli. Non temere carissimo e sappi che Dio conta su di te. Tu sei importante per Lui. Sii un forte testimone di Gesù, perché la più grande tragedia di questi tempi, non è nel clamore chiassoso dei cattivi, ma nel silenzio spaventoso delle persone oneste.”
Ti affido alla Madonna e a San Paolo della Croce nel giorno della sua festa.
Prega per me
P. Francesco Cordeschi
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