Il senso della missione in S. Paolo della Croce è forte, è come un’esplosione e lo possiamo apprezzare nei suoi scritti, quando dice: “Vorrei, se fosse possibile, attaccar fuoco a tutto il mondo”, oppure “Quanto vorrei che la Passione di Gesù facesse breccia nel cuore di tutti! Per confermare i buoni nel bene e convertire i peccatori al nostro Dio”. Il fuoco che è nel cuore brucia e si attacca a chi si avvicina. Questo fuoco da S. Paolo della croce è arrivato fino a noi, ragazzi della Tendopoli, portato dai suoi figli, i Padri Passionisti.
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A distanza di secoli ancora brucia e riesce a riscaldare i cuori di molti. Il primo contatto con i giovani sono state le missioni popolatend_Cri. Queste missioni, questo abbraccio diretto con le persone, in genere durano 10 giorni, 15 per i paesi più grandi, una sola settimana per le frazioni più piccole. Il loro intervento è richiesto dal Parroco che è a conoscenza del loro fervore. Il corredo da portare è la mente e il cuore “incendiati”, S. Paolo diceva “è essenziale la preparazione ai piedi del Crocifisso, ecco dove studio le prediche”. |
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Nel gruppo dei missionari, uno ha in particolare l’incarico di curare la parte giovanile della comunità parrocchiale. A tal proposito mette in atto una serie di iniziative per avvicinare i giovani. Visita gli ambienti in cui i giovani si riuniscono abitualmente in quella parrocchia: campi sportivi, bar discoteca, piazzetta, il famoso muretto…Arriva la sera e ci si ritrova in un posto insolito: non il bar o la discoteca, ma in una casa offerta da una famiglia o in una sala parrocchiale o la palestra… inizia la catechesi! Ci si confronta su vari argomenti: la chiesa, la fede, la famiglia, la scuola, la sessualità, il fidanzamento… Il discorso è serio, interessante vero? Si muovono corde rimaste per lungo tempo paralizzate. Arriva l’ultimo giorno della missione, tutti i giovani sono chiamati ad esprimersi in un recital, a far festa, a sfrenare la gioia accumulata. E’ l’apoteosi! Baci, abbracci, saluti, un arrivederci… a questo punto i PP Passionisti hanno un grosso interrogativo: arrivederci dove? Come incontrare di nuovo questi giovani? Due menti e due cuori aperti ai giovani trovano l’idea vincente: P. Umberto Palmerini e P. Francesco Cordeschi danno l’appuntamento a tutti nella casa-santuario di S. Gabriele a Isola del Gran Sasso, ai piedi dell’imponente monte. |