L’esperienza della “notte bianca” di Montesilvano
Cari ragazzi,
sono Valentina e voglio condividere con tutti voi la notte bianca che abbiamo vissuto a Montesilvano Colle con Gesù insieme alla comunità; agli amici tendopolisti; al parroco. E’ stato straordinario…
… tutto è nato una sera parlandone insieme a Camilla e poi con il gruppo tend; abbiamo pensato di estendere l’adorazione a tutta la comunità perché non riuscivamo a seguire le linee guida: troppo freddo, paese piccoletto e pochi noi. Nel primo momento della notte bianca abbiamo avuto paura; donne e uomini di poca fede, perché c’erano solo due vecchiette… ma il Signore è grande e crede in noi.
Infatti la paura si è subito trasformata in speranza: “nella speranza siamo stati salvati, una speranza affidabile, in virtù della quale noi possiamo affrontare il nostro presente“; come ci ricorda il nostro caro Papa. La comunità ha risposto in numero e cuore a questa esperienza: all’inizio il nostro parroco, Don Roberto, ha esposto il Santissimo e poi ha aperto l’adorazione portando una candela accesa sotto l’altare; anche tutti gli altri in processione hanno donato le proprie intenzioni e le fiammelle intorno al Signore. Ringrazio Don Roberto per la sua disponibilità e per aver cercato di entrare nella realtà tend. Dopo questo momento introduttivo le signore anziane hanno animato il rosario per poi lasciar spazio alle famiglie della nostra comunità. Credo che quest’ultimo sia stato il momento più sentito ed emozionante: i nostri genitori nella preghiera che costruiscono la tenda e si abbandonano a Gesù, lasciano i picchetti a simbolo delle loro certezze nel bel mezzo della notte ed affidano anche noi figli a Lui: origine e fonte di ogni bene. Dico “nostri genitori” perché c’erano anche le nostre mamme ed i nostri papà e perché in fondo tutte le donne e tutti gli uomini formavano una grande famiglia con a capo Gesù e Maria. Ringrazio le famiglie per questa forte testimonianza e per la loro disponibilità nell’aver partecipato con gioia, fede ed entusiasmo all’incontro con Cristo. Nella vita queste esperienze riempiono ed accrescono noi nella carità e nella fede.
Siamo così arrivati alle 2:00; noi ragazzi dopo un momento di adorazione silenziosa e qualche canto abbiamo pregato insieme con la preghiera tend ed anche qui è accaduto qualcosa di straordinario. Io e Cami ci stavamo preoccupando da qualche settimana su quando iniziare il cammino tend di quest’anno, visto che ogni venerdì nasceva qualche problemuccio e si sostituiva l’incontro programmato con una preghiera centrata su un tema scelto volta per volta. Ed il Signore ancora una volta ci ha dato ascolto ed ha creduto nel nostro gruppetto tend. Infatti, eravamo convinte di aver inserito nella veglia la preghiera preparata sul brano scelto per accompagnarci nella notte. Invece, ci siamo ritrovate tra le mani la preghiera tend preparata per il primo passo del nostro cammino, quella che andavamo rimandando in attesa che il gruppo si riunisse al completo. Dalla nostra svista è nato un fondante incoraggiamento, come se Gesù ci avesse detto: “non vi preoccupate, io sono con voi. E visto che siete scoraggiate vi aiuto io: il cammino lo iniziate direttamente con me stanotte.“
Pelle d’oca e grande sorriso di fronte a Lui che non ha avuto sonno e ci ha abbracciato tutta la notte. Dopo l’animazione delle famiglie e la preghiera tend gli amici tendopolisti Lorenzo e Giacomo, che ci hanno aiutato ad animare con il loro canto e la loro musica la bellissima notte bianca, ci hanno salutato. Li ringrazio per la loro presenza, che ha reso più importante questa esperienza indimenticabile. Siamo rimasti poi in cinque: Oscaro, Camilla, Io, Giulia e Venanzio (un grande seminarista che ha deciso con coraggio di condividere quest’avventura e di accompagnarci per tutta la notte). C’è stata anche una lectio divina su La Preghiera di Gesù (Gv 17). Venanzio ha saputo renderci piacevole e riflessiva la sua lectio… ed il Signore ci guardava ancora. Ci sono stati altri segni: le foglie, segno preso in prestito dall’incontro sentinelle, ed infine l’incenso, come a portare in alto la nostra preghiera. L’ultimo momento abbiamo donato a Gesù preghiere di Madre Teresa di Calcutta per varie intenzioni (per i malati, …). Alle 6:30 nel profumo dell’incenso e con l’immensa gioia dei nostri cuori abbiamo salutato il Signore con le lodi.
Quando siamo usciti dalla chiesa per tornare a casa, intorno alle 7:00, la luce del sole stava per squarciare il firmamento ricco ancora di stelle ed in quel momento ho pensato che la notte bianca non poteva concludersi meglio di così… come se quel sole fosse ancora il Signore di fronte a noi; anzi non “come se”, perché ognuno di noi in effetti ha riportato Gesù a casa. Ora che scrivo queste righe continuo ad emozionarmi perché Gesù dinanzi a noi peccatori ha la capacità di rendersi unico e vicino. Quello che noi vogliamo dire a tutti voi è che se la notte bianca è nata a Montesilvano Colle può nascere allo stesso modo in ogni realtà parrocchiale, in ogni gruppo tend, in ogni chiesa perché il Signore crede in tutti noi. Ringrazio Gesù perché oggi mi dà l’opportunità di testimoniare questo evento e perché quella sera mi ha fatto capire che la costanza nella preghiera e nell’adorazione ci rende uomini e donne eucaristiche. Sembra strano ma davanti a Lui non abbiamo avuto paura di iniziare un cammino impegnativo e difficile che è: “Diventare eucaristia“. È Lui che ci dà la forza, è Lui che ci guida, è Lui in quell’Ostia che dà colore, volto e senso alle pagine del nostro cammino; alla quotidianità che viviamo; alla nostra vita.
Grazie Gesù perché ti metti in gioco per noi ogni giorno e ci trasformi per essere strumenti del tuo Amore. Con la certezza di tanti inviti per le prossime notti bianche che gli amici tendopolisti realizzeranno vi saluto con un abbraccio forte e vi auguro buone feste.
Valentina
L’esperienza eucaristica notturna è stata per me del tutto nuova, sia dal punto di vista pastorale che spirituale. Mi ha arricchito tantissimo la formazione al sacerdozio e se un giorno Dio vorrà da presbitero promuoverò senz’altro un iniziativa di questo tipo. I segni che sono stati messi durante la veglia, li ho visti dal lato vocazionale: i picchetti, la foglia e l’incenso. I picchetti per me hanno rappresentato le basi su cui poggiare la chiamata speciale che sono le motivazioni di tale scelta. Le foglie sono gli ostacoli cioè le ombre del cammino che il Signore brucia sotto la Croce; mentre l’incenso è il sacrificio, i momenti difficili e meno difficili offerti come soave odore al Signore.
Un grazie speciale và agli amici tendopolisti che il Signore mi ha fatto incontrare sul mio cammino della Parrocchia San Michele Arcangelo di Montesilvano Colle.
Venanzio