In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati.
RIFLETTI
Caro Gesù, sicuramente non sei stato a San Remo, ma la Parola che mi doni questa mattina: “Amare i nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male” è attuale e urgente. Ascolta cosa hanno cantato al festival, “È un violento decrescendo, È un moderno decrescendo. È un inferno a fuoco lento. Amore senza sentimento. È un violento decrescendo E ti stancherai come fai coi vestiti. Mi romperai come i tuoi giochi preferiti. Quante cose distruggiamo costruendo. È un violento decrescendo”. Penso, Gesù, che non ti è facile comprendere questo linguaggio, ma, se permetti, te lo spigo: Vedi, l’uomo di oggi paradossalmente è malato, non cattivo. Non sa né benedire, né maledire: né amare né odiare, fare del bene o del male, è in pallone, come una mosca cieca che non sa dove andare. E’ nudo come Adamo. Trasportato da una scala mobile, non sa come c’è salito e dove è diretto, corre ma non riesce a fermarsi, vuole la pace e costruisce le armi, ha sete di amore e muore di umore, mentre consuma, inquina, si profuma fuori perché è tarlato dentro. Signore, la tua ricetta di amore, in quest’attuale Babele, anche se appare impossibile, è l’unica. Ti prego aiutaci, San Remo ha cantato un disagio che soffriamo, Tu guardaci con misericordia, e dacci la forza di coprire le nostre nudità, con un abito nuovo, tessuto con i fili del cuore. L’AMORE.