TESTIMONIANZA di Barrucco Giuseppe – Gruppo Tend San Martino in Pensilis (CB)
“Nel deserto della mia vita o Signore, hai voluto piantare la tua tenda grazie…”
Voglio iniziare questa testimonianza con le prime parole della preghiera del tendopolista, per dire grazie al Signore perché ancora una volta dopo tutti questi anni di tendopoli e incontri, ci ha reso tenda e ci ha abitati ancora. Quest’anno il tema dell’incontro che ci è stato proposto dal nostro “Boss, padre Franck” è stato:
“Lo Seguono perché conoscono la sua voce”, un tema abbastanza profondo, che racchiude tutto quello che la chiesa cristiana oggi giorno ci invita a fare, specialmente a noi giovani.
Seguire Cristo non per moda, ma spogliarsi per lui, fidarsi delle sue parole come un bimbo che cerca sua madre e lasciarsi attraversare il cuore dal soffio del suo amore, perché il vero problema di noi giovani è proprio questo. Nella nostra ingenuità c è il credere ad una società sbagliata, celarsi dietro ad un puro pessimismo perché si è pigri “…e ma tanto,..non succederà mai niente..” e lasciare chi ci ama, fuori dalla nostra vita perché si ha paura di amare, e di mettersi in gioco e in fine di non riconoscere l’amore che Gesù Cristo ci regala ogni giorno dietro ad ogni gesto che il fratello di fianco ci dona. Rifugiarsi nelle caverne che la società e noi stessi ci imponiamo, non è l’ideale se vogliamo essere chiamati UOMINI, ma cercare l’infinito che ci abita, quello si che è speciale e che ci rende UOMINI liberi!!!!!. E poi non basta essere sulla buona strada, se ci stiamo soltanto seduti ai margini, ma bisogna essere bravi nel percorrerla tutta, non fermarci ai primi ostacoli, ma di saper affrontate la strada con determinazione e voglia di andare avanti. Di riconquistare quell’animo che abbiamo perso e di cambiarlo. Durante questo incontro parecchie volte mi sono sentito chiamato in ballo.. e nella mia piccola sensibilità, ho capito che ho bisogno di mettere in atto ciò che Cristo mi chiama a fare.
Di ricordarci che cosa eravamo, e di riconquistare quella consapevolezza nell’ascoltare la sua voce, che ci chiama, e di vivere nella vita e nel gruppo, non come una persona senza nome, ma come una persona che ha nome, e che sa tirare avanti sempre. Perché Gesù Cristo con la sua croce ci ama… e ci conosce per nome, e ci ha chiamato a vivere la storia che lui ha scritto per noi , e che in tutto in lui deve sussistere. Concludo la mia testimonianza con le stesse parole proposte dal salmo 23 ringraziando tutti gli amici della tendopoli e chiunque che con la sua amicizia mi rende felice:
“Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome.
Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca.
Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni”.