SE NON VI CONVERTITE PERIRETE


Il brano di questa 3 domenica di Quaresima si apre con la presentazione di due fatti di morte, una repressione politica e il crollo di un edificio, eventi che alcuni vanno a riferire a Gesù, come a chiederne spiegazione. Gesù approfitta degli episodi per approfondire il suo discorso sulla necessità della vigilanza.

La credenza popolare, infatti, metteva (spesso succede anche oggi) in relazione un'avvenimento luttuoso, una disgrazia, con l’eventuale peccato di chi ne era colpito, vedendovi o volendovi vedere un castigo per i  peccati.

 Gesù rifiuta questa interpretazione, e spiega che la disgrazia può essere letta come avvertimento per tutti, ma non come il segno di una colpevolezza personale o punizione.

Gesù va contro una convinzione allora (ma anche oggi) molto diffusa, secondo la quale malattie, infortuni, povertà sono conseguenza del castigo per i peccati commessi da coloro che li subiscono.  Il Signore vuole liberarci da questa visione castigatrice di Dio, e chiarirci come nella parabola del fico, che il vero peccato é non portare frutti, non utilizzare i talenti che ci sono stati donati, e che Dio é paziente, aspetta e rispetta i nostri tempi di conversione, anche se ci viene precisato che questo tempo non é indefinito.

Non possiamo leggere gli avvenimenti della storia secondo le nostre categorie mentali o i nostri pregiudizi o preconcetti, ma siamo chiamati invece ad una riflessione ben più profonda e personale.

La storia, gli avvenimenti che accadono non dobbiamo leggerli sulla pelle degli altri, ma solamente sulla nostra, dobbiamo rifletterci per la nostra vita, per la nostra situazione, e soprattutto per la nostra conversione.

Per questo Gesù trae da questi avvenimenti lo spunto per donarci delle esortazioni e invitarci alla vigilanza e alla conversione.

Noi siamo abituati a rimandare sempre la nostra conversione, a un altro giorno, a un'altra quaresima. E’ vero, Dio é paziente ma non dobbiamo chiudere occhi, orecchi e cuore ai suoi richiami,  che ci fa pervenire attraverso gli avvenimenti della nostra vita quotidiana.

Il Signore aiuta e perdona sempre ma solo quelli che si sforzano di trovarlo o di ritrovarlo. Non stanchiamo la sua infinita pazienza, e find'ora cominciamo a produrre frutti di conversione.

Chiediamo al Signore di aiutarci a vigilare, per non lasciare passare invano questo meraviglioso tempo quaresimale ed essere svegli  per accorgerci della sua venuta in mezzo a noi, perché questo é il momento favorevole.

                                                                                                     Riccardo


PILLOLE DI SAGGEZZA:

Se leggendo un passo del Vangelo non riesci a dire: grazie Signore, perdono Signore, eccomi Signore, significa che la parola non ti ha colpito, poichè in verità eri tu il suo bersaglio. (M. QUOIST)