Un pensiero sulla pace che ci viene da p.Francesco
Mi sono accorto che…
in un mondo diventato piccolo villaggio, anzi diventato tenda-comunità,
dove l’uno sente il respiro dell’altro;
vede quello che non mangia l’uno e quello che getta l’altro;
ammira l’ombelico scoperto sulla passerella della moda di uno e si vergogna dell’altro che non riesce a coprirsi le carni…
mi sono accorto che… l’uomo ha paura della pace.
Ha paura perché “se una società di uomini liberi non può aiutare molti che sono poveri, non può salvare i pochi che sono ricchi…”.
Ha paura perché ormai ha capito che in un mondo così incredibile e pericoloso, non trova le risposte necessarie “nei vecchi dogmi, ripetendo slogan ormai consunti o combattendo su antichi campi di battaglia contro nemici evanescenti”.
Ha paura perché ha capito che non basta dare a un uomo: vitto, vesti e alloggio; e neppure lavoro; la cosa più importante è invece aiutare gli uomini ad aiutarsi e per questo non è attrezzato.
Ha paura perché, come diceva profeticamente John K., “l’America imbottita d’oro e protetta da una corazza impenetrabile (una volta), ma circondata da nazioni povere e disperate in un mondo caotico, non può nè garantire la propria sicurezza né perseguire il sogno di una civiltà dedita al perfezionamento dell’uomo”.
Ha paura perché pace è dono, è dare non avere, è perdere non vincere: Non si sente pronto.
Ha paura perché la pace dipende da ognuno di noi: E’ troppo impegnativa.
Ha paura perché sa che non c’è pace intorno a sé, se non c’è pace dentro di sé. Cambiare vita è fatica.
Ha paura perché pace è camminare con la propria tenda verso un destino comune sempre pronti all’accoglienza di chi si pone sulla nostra strada e sempre solleciti a spostarla per realizzare la vocazione dell’uomo. Alla dimensione del pellegrino preferisce quella del vagabondo o del turista.
Signore donaci la pace. Aiuta l’uomo contemporaneo a superare la paura di non essere capace, di non essere artefice della pace e donagli la certezza che tu sei la pace perché “lo poni al riparo nella tua tenda”.
p. Francesco