La mattina di Pasqua le donne, giunte nell’orto, videro il macigno rimosso dal sepolcro.
Ognuno di noi ha il suo macigno.
Una pietra enorme messa all’imboccatura dell’anima.
È il Macigno della solitudine, della miseria, della disperazione, del peccato.
Siamo tombe alienate.
La Pasqua sia per tutti noi il rotolare del macigno l’inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi.