Termina la XXVII Tendopoli
Migliaia i pellegrini che hanno partecipato alla conclusione della 27esima Tendopoli di San Gabriele. Questa mattina la marcia a piedi dei giovani dal santuario ad Isola del Gran Sasso e la solenne concelebrazione eucaristica presieduta da Sua Ecc. Mons. Michele Seccia vescovo di Teramo, alla presenza delle autorità civili locali. Al termine, la consueta foto ricordo sulla scalinata del vecchio santuario e la festa nel piazzale.
Cala il sipario sulla 27esima Tendopoli di San Gabriele. L’ultimo giorno si è aperto con la marcia a piedi Isola-San Gabriele. Partita alle ore 9.30 dal piazzale del santuario, la lunga carovana dei giovani si è snodata fino alla piazza di Isola del Gran Sasso, dov’è stata accolta dal sindaco Alessandro Di Giambattista insieme a dei rappresentanti dell’amministrazione comunale.
Poi il ritorno al santuario, già gremito dai pellegrini giunti da tutta Italia per assistere alla concelebrazione eucaristica presieduta da Sua Ecc. Mons. Michele Seccia vescovo di Teramo, che ha accolto il corteo all’ingresso del Santuario. Nel corso dell’omelia, il vescovo ha rivolto parole di lode e di esortazione ai giovani tendopolisti. “ Al termine della Tendopoli”, ha detto Mons. Seccia” comincia il vostro vero viaggio, che deve condurvi a testimoniare l’amore di Cristo nelle vostre parrocchie. Questi sono stati giorni di grande allegria e amicizia, ma soprattutto sono stati l’occasione di una riflessione profonda ispirata ad una tematica importante: Del Signore è la terra e quanto contiene: NON RUBARE”.
Il vescovo ha sottolineato come sia fondamentale per i credenti e in particolare per i giovani, non lasciarsi scippare la capacità di donarsi agli altri con la propria vita. Da qui la necessità di recuperare spazi e tempi per il Signore, da sottrarre agli idoli (televisione, uso improprio di internet, giochi elettronici) che sono fonte di alienazione mentale e spirituale.” E’ necessario” ha continuato Sua Eccellenza ” riappropriarci e testimoniare al mondo che la vera libertà non è fare ciò che ci piace, ma scegliere ciò che è bene, e dunque scegliere una strada sì di sacrificio ma anche, e soprattutto, di gioia. E’ questo il senso profondo della Tendopoli: stare insieme per ascoltare la voce di colui che ci chiama ad essere suoi discepoli, per imparare ad amare come Lui ci ha amati. Questo è il anche il messaggio del Papa, che incontrerà i giovani di tutta Italia fra qualche giorno a Loreto. Costruite la vostra vita come un dono, ragazzi, non sprecatela ma spendetela per gli altri”
Un appuntamento importante, quello di Loreto, al quale la Tendopoli sarà presente con i suoi giovani, due dei quali faranno parte dei 72 giovani dell’Agorà, espressione dei movimenti e delle associazioni del mondo cattolico, che riceveranno da Benedetto XVI il mandato missionario.
Dopo la celebrazione tutti sulla gradinata del vecchio santuario per la tradizionale foto ricordo e poi tutti a pranzo: migliaia di persone che condividono, fino al pomeriggio, un lungo valzer di giochi, canti dediche e scritte autografe sulle magliette, scambi di indirizzi per non perdersi di vista, tanti sorrisi e anche qualche lacrima: non è facile salutarsi dopo un’esperienza cos’ forte e coinvolgente. Ma è solo un arrivederci alla prossima Tendopoli.
Entusiasta il fondatore padre Francesco Cordeschi, che è già proiettato allo storico traguardo: «Il segreto sta nello spirito giovane del nostro cammino. La Tendopoli si rinnova e si migliora, anno dopo anno, grazie all’impegno dei nostri instancabili volontari, profondamente innamorati del Signore. Non si tirano mai indietro, sempre pronti a dedicare tempo, energie e disponibilità per educare e sostenere l’urto di tanti giovani. Per questo, continuiamo a ripeterci che Dio è grande!».