PAPA FRANCESCO: CANI E GATTI NON SONO SURROGATI DEI FIGLI Chi crede che un animale riempia un vuoto è un illuso: nella vecchiaia e nella malattia lo aiuteranno Fido e Stellina? di Rino Cammilleri Personalmente, non amo granché gli animali. Questo non vuol dire che li odio, però. Diciamo che non me ne frega niente. Sono nato e cresciuto in campagna, tra i contadini degli anni Cinquanta che vivevano in mezzo a bestie di tutte le taglie, da lavoro, da carne e latte, da cortile e domestiche. Tutte però avevano la loro utilità, anche queste ultime: col cane si andava a caccia, il gatto teneva lontani i topi. Il contadino di una volta ci stava a stretto contatto, con gli animali, ma per necessità. Non ho mai visto un contadino sbaciucchiare una bestiola, né giocarci, né – figuriamoci – dormirci insieme. Li rispettava e ne aveva cura, certo, perché ne aveva bisogno. Ma il loro compito era, come il suo, lavorare. Punto. Se aveste chiesto a un contadino se amava gli animali vi avrebbe guardato come un personaggio bizzarro e magari avrebbe chiesto: «Scusi, può ripetere la domanda?». […]