Una gran folla, si rivolge a Giovanni il battezzatore, per ricevere il suo battesimo nelle acque del Giordano, a tutta questa gente si unisce anche Gesù. Giovanni che riconosce il Lui il Messia, colui al quale non è degno di sciogliere i sandali, vede i cieli che si aprono e assiste a una teofania. Cioè una manifestazione di Dio, che si dichiara compiaciuto del Figlio, che come viene detto negli altri vangeli in merito a questo racconto: Gesù vuole adempiere ogni giustizia.
La giustizia è opera di Dio e pertanto comporta un rapporto speciale con il Signore, cioè la santità, ma la giustizia non è una cosa astratta, quindi deve essere rivolta anche ai fratelli, riconoscendo i diritti di ognuno. La giustizia potremmo anche definirla come amore verso Dio e verso i fratelli, in un rapporto non scindibile. Adempiere la giustizia comporta la ricerca del Regno di Dio e la sua realizzazione al di sopra di ogni cosa. Anche noi siamo chiamati a questo adempimento, a questa ricerca del Regno, a questo amore verso Dio e verso i fratelli. Non è forse questo il comandamento principe che Gesù ci lascia: ama il Signore Dio con tutto il cuore, con tutta la tua anima, e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso. E ancora: amatevi gli uni gli altri come IO ho amato voi.
Giustizia e Amore sono due parole che vanno di pari passo, sono inscindibili, non è certamente una virtù facile quella di praticare la giustizia, ma è sicuramente una virtù a cui dobbiamo tendere con tutte le nostre forze, poiché va ricordato che solo così potremo raggiungere la serenità del cuore e la perfetta letizia, infatti il Signore ci ricorda che solo così facendo potremo essere felici: Farai ciò che è giusto e buono agli occhi del Signore, perché tu sia felice (Dt. 6,18).
Pochi uomini biblici ricevono l’appellativo di GIUSTO, ma sono uomini di uno spessore incredibile, sono veri amici di Dio, sono Noé che rigenererà l’umanità dalla distruzione del diluvio, Abramo a cui venne accreditato come giustizia il suo operato e la sua fede, Giuseppe figlio di Giacobbe che diventerà viceré d’Egitto e Giuseppe sposo di Maria e custode del Cristo. Pensiamo a questi uomini e se possibile rileggiamo la loro storia nella Bibbia, capiremo certamente meglio la giustizia di cui ci vuole parlare Gesù. Inoltre potremo capire la frase finale del brano e il tipo di compiacimento di cui si parla. Poiché il compiacimento del Padre Eterno nasce proprio dal comportamento del Figlio che inizia il suo cammino pubblico adempiendo ogni giustizia con la più singolare umiltà.
Chiediamo al Signore Gesù di aprire il nostro cuore alla giustizia e all’amore affinché anche noi possiamo diventare veri amici di Dio e possiamo sperare di dargli un piccolo compiacimento.
Riccardo
PILLOLE DI SAGGEZZA
- Vera giustizia è compiere la volontà di Dio, senza tentennamenti e senza ripensamenti (Anonimo).
- Uomo giusto è colui che si affida al Signore e a Lui rimette ogni cosa (Anonimo).