“Il Signore è qui e ti cerca, sta bussando alla tua porta. Apri il tuo cuore!” E’ ciò che ho sentito più profondamente durante questi due giorni trascorsi nella pace e nel silenzio sul monte Argentario. “Il Signore è qui e ti cerca, sta bussando alla tua porta. Apri il tuo cuore!”
E’ ciò che ho sentito più profondamente durante questi due giorni trascorsi nella pace e nel silenzio sul monte Argentario.
Un incontro a cui ho partecipato per caso, essendo solo un umile pellegrino, indecisa fino all’ultimo giorno se andare o no… ma c’era qualcosa che mi spingeva, qualcosa che mi attirava lì: ho sentito il bisogno di liberare il mio tempo dall’impegno giornaliero che stava diventando pressante e soffocante, e fare entrare il Signore in ogni mio attimo, in ogni mio pensiero, in ogni mio gesto, una presenza continua, coinvolgente e sconvolgente.
E mi sono ritrovata nel Ritiro di San Giuseppe, circondata da persone che conoscevo più o meno bene, durante momenti intensi di condivisione e di meditazione, nel profondo silenzio della cappella durante il deserto, nella vera commozione della confessione, nella gioia e nell’appagamento della messa.
Ognuno di noi con la stessa domanda nel cuore: “Cosa mi chiede il Signore?”. Ognuno di noi con risposte diverse ma tutte impegnate e totalizzanti, tutte con un unico fine: realizzare il disegno che Dio ha per ciascuno, “vivere nell’obbedienza dell’Amore per gustare l’ebbrezza della libertà di amare”, sperimentare l’affidamento più totale a Lui e vivere nella gioia che la Sua compagnia suscita in noi.
Che bello, allora, avvertire quell’atmosfera di comunione profonda durante la preghiera della veglia, avvertire la felicità e l’attenzione di tutti per il passaggio a sentinelle di sei ragazzi, avvertire l’emozione suscitata dalla consapevolezza del nuovo impegno da parte delle nuove sentinelle… ogni istante, ogni gesto, ogni parola è stata una preghiera personale e comunitaria: la veglia mentre tutti dormono, l’Avvento per accogliere Cristo nel cuore e rinnovarci per “seguirlo appassionatamente”, per gioire svegliandoci dal torpore che a volte offusca le nostre giornate.
No, non ho partecipato per caso, il Signore mi ha voluto insieme a loro per farmi gustare, nella pace del mio cuore, la bellezza della Sua presenza in ciascuno e la grandezza del Suo Amore dietro l’amore e l’accoglienza che ho sentito da parte di tutti.
Maria Grazia