Risposte del prof. Giulietti alle domande dei Tendopolisti Riportiamo il dibattito seguito alla relazione del prof. Giulietti, sul tema “Nella strada della giustizia è la vita” D – Mi è parso di poter capire che luogo comune di tutti questi cinque furti che lei ci ha spiegato, possa essere la frustrazione, come percezione di una certa inadeguatezza e, in qualche modo, di una certa impotenza… le domando: secondo lei, due conseguenze di questo atteggiamento possono essere, da una parte, la rassegnazione, e dall’altra, al contrario, l’esaltazione? Le chiedo questo: non è forse questa creatività, questa capacità che ci è data da Dio, da mettere a frutto, a poter generare questi due aspetti? Grazie D – Premetto che io ho un’estrema fiducia, sia nei giovani che nella loro volontà di risolvere bene le cose… la domanda mia era questa, comunque sono arrivato a una certezza… ho potuto constatare che il confronto, il più delle volte, non si vuole, insistere su questo, personalmente, ha portato a delle conseguenze disastrose, tipo la chiusura delle pastorali giovanili, essere messi fuori dalla parrocchia, e anche dai gruppi… una risposta su questo, grazie D – Prima ci ha parlato dell’inadeguatezza del linguaggio dei giovani, della mancanza di termini specifici, della povertà del vocabolario, e dei modi di scrivere… le faccio una domanda dal punto di vista degli educatori, come si deve agire di fronte a questa povertà… soprattutto il problema è: parlare in un modo, tra virgolette, più complesso, o adeguarsi al modo di esprimersi dei giovani, rischiando però poi di non risolvere mai questa povertà? […]