La rassegna stampa di MARTEDI 23 AGOSTO 2005 IL TEMPO I venticinque anni della Tendopoli – Migliaia di giovani questa mattina in arrivo da tutta Italia al santuario di S. Gabriele a Isola del Gran Sasso ISOLA DEL GRAN SASSO — Tutto è pronto per l’inizio della 25° edizione della Tendopoli alla quale parteciperanno migliaia di giovani provenienti dall’intera penisola. Fin da questa mattina ci sarà un susseguirsi continuo di arrivi, anche se l’inizio ufficiale della manifestazione è previsto alle ore 18,30 con il saluto ai tendopolisti da parte di monsignor Vincenzo D’Addario, vescovo di Teramo. Quella di quest’anno sarà un’edizione particolare, infatti si celebrano i 25 anni della manifestazione, delle vere e proprie «nozze d’argento». L’anno che segna l’inizio di questa straordinaria esperienza è il 1980, grazie all’impegno e alla passione di padre Francesco Cordeschi, anche sulla scorta del successo della festa dei giovani, nata nel 1976. Ma ai giovani quell’esperienza non bastava. Volevano di più, come raccona padre Francesco: «I giovani volevano vivere più tempo con il loro santo. La sete di fare vita comunitaria, di preghiera era crescente. Un solo giorno era troppo poco. L’organizzazione era costretta a crescere, il cuore a dilatarsi per ampliare sempre più questo momento di grazia». Il nuovo progetto previde incontri di più giorni, da effettuarsi l’ultima settimana di agosto. Il bagaglio: una tenda e un sacco a pelo, senza cianfrusaglie, senza le molte comodità di cui godiamo giornalmente. Indispensabile un cuore aperto: nasce la Tendopoli. Ma che cos’è? Un gruppo di ragazzi proveniente da tutt’Italia che si riunisce in tenda attorno al Santuario di S. Gabriele? «No, la risposta a questa domanda è molto più complessa — puntualizza padre Francesco — forse la risposta più giusta può darcela solo chi ha vissuto e vive questa manifestazione: attorno al santuario è un variopinto fiorire di tende da cui sbucano i giovani, freschi e sorridenti, venuti per stare vicino a Gabriele. Ogni anno piantano qui il cuore e le tende per un’esperienza di fede. Gabriele li invita all’ombra del gigante, il Gran Sasso, li conquista, li tiene svegli anche di notte. Sotto le stelle e su una collina trasformata in Tendopoli meditano, pregano, cantano. Cercano il senso della propria vita. Si staccano dal rumore dello stereo per aprirsi alla meditazione, passano dalla frenesia del fare, alle mani alzate verso il cielo in atteggiamento di preghiera e di gioia». Quest’anno il tema principale della Tendopoli è ispirato alla frase che disse Caino: «Sono forse io?», e cerca di approfondire, seguendo la programmazione iniziata nel Giubileo, la problematica del quinto comandamento «Non uccidere». Padre Cordeschi spiega: «Vogliamo anche riflettere sulla frase che i discepoli dissero a Gesù, che li avvertiva che uno di loro li avrebbe traditi, nell’ultima cena. Questo accostamento ha due ragioni fondamentali: la prima è che in questo anno dedicato all’Eucarestia vogliamo sottolineare che la morte di Gesù è la vita dell’uomo. La sua presenza nel tempo, come sacramento eucaristico, è la forza, la potenza che genera la speranza nella storia. Il secondo motivo è dichiarare con fermezza che se l’uomo non si incontra con il fratello, non lo accoglie e non si sente il suo custode, non accetta neanche il Signore». Come ogni anno ai dibattiti parteciperanno personalità illustri del mondo della cultura e della religione, come Luigi Amicone, direttore del settimanale “Tempi”, don Dino Liberatore e Mons. Domenico Sigalini vescovo di Palestrina. – Gianluca Torrieri […]